I condizionamenti esterni ci influenzano e ci danneggiano
Difendiamoci da loro!
Qualche giorno fa mi è capitato di leggere questa cosa che mi ha fatto pensare molto.
Sai cos’è l’orbita Molnija?
L’orbita Molnija (dalla parola russa che significa “lampo”) è un tipo di orbita particolare, utilizzato dai satelliti militari dell’Unione Sovietica negli anni 60 e dalla Russia di oggi e un tempo anche dagli Stati Uniti.
È un’orbita di forma ellittica, con una forte inclinazione rispetto all’asse terrestre.
Era il 26 settembre del 1983 quando, all’insaputa di tutti, avveniva qualcosa che nessuno – scienziati, tecnici o militari – aveva previsto.
La luce solare che filtrava attraverso le nuvole di alta quota stava provocando un raro allineamento rispetto alle orbite dei satelliti sovietici.
Questo strano gioco di luce ingannò i satelliti che quindi comunicarono una falsa verità al centro di comando in Unione Sovietica: secondo loro, un missile nucleare americano seguito da altri cinque, era stato lanciato dagli Stati Uniti.
Fu il Tenente Colonnello Stanislav Petrov, funzionario in carica in quel momento al centro di comando, a ricevere questa comunicazione.
La procedura prevedeva una reazione di massiccio contrattacco nucleare in direzione degli Stati Uniti, “immediato” e “obbligatorio”.
Ma Petrov, assumendosi una responsabilità di certo superiore al suo ruolo, decise che era più importante la salvezza del mondo e fermò la rappresaglia.
Il condizionamento esterno con lui non ha funzionato
Perché Petrov ha agito così?
Perché ha ragionato e ha pensato, semplicemente, che un attacco con sei missili era quanto di più improbabile gli Stati Uniti potessero fare. Un vero attacco nucleare avrebbe dovuto essere così massiccio da mettere l’avversario in condizione di non reagire. E sei missili non erano certo sufficienti a bloccare l’apparato militare sovietico di reazione.
Una decisione presa dunque con lucidità e freddezza.
Perché parlare di condizionamenti?
Perché è necessario valutare l’impatto che hanno le “notizie” sulle decisioni sbagliate che possiamo prendere.
Alla base dei molti errori che possiamo commettere anche riguardo ai mercati finanziari, c’è sicuramente il condizionamento che subiamo da tutto ciò che proviene dall’esterno e che ci influenza a livello comportamentale.
È molto difficile agire come Petrov.
È difficile rimanere lucidi.
È difficile non credere a ciò che sembra vero, anche se si tratta di un segnale catastrofico senza nessuna logica.
Ma per lavorare sui mercati finanziari serve proprio un comportamento di tal genere.
Bisogna essere lucidi, freddi, e non farci travolgere dalle emozioni.
Serve un metodo, servono delle regole applicate con raziocinio, che permettano di accettare i momenti difficili, perseverando quando tutto sembra essere contro.
È deleterio saltare da un sistema all’altro, al contrario, va usato un approccio strategico di diversificazione naturale del portafoglio.
Contro i condizionamenti esterni, adottiamo lo spirito di Petrov
Ancora una volta sono dell’idea che se ci poniamo degli obiettivi e i mercati ci vengono contro, dobbiamo adottare lo spirito di Petrov, ragionare e rimanere calmi.
Lui è arrivato a prendere una decisione senza farsi condizionare da ciò che vedeva, usando il ragionamento ha salvato l’umanità da una guerra certa.
Anche noi, davanti ai crolli di mercato dobbiamo ragionare nello stesso modo.
In questi giorni ho ricevuto tante telefonate: tutti che mi chiedevano cosa fare e io ho sempre messo davanti la pianificazione, ovvero ciò che ci eravamo detti quando l’abbiamo fatta.
Basta saper aspettare…
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