Sai cos’è la pianificazione finanziaria?
Sappiamo tutti cos’è una pianificazione finanziaria?
Credo proprio di no ed è per questo che oggi ne voglio parlare.
Qualche tempo fa ho ricevuto una telefonata da un’imprenditrice del marmo che conoscevo solo di nome, forse incuriosita dagli articoli sul mio blog.
Ci siamo incontrate e sin dall’inizio c’è stata empatia. D’altronde si sa, tra donne o ci si capisce da subito o ci si odia da subito, e qua è andata la prima.
La sua prima domanda è stata, “Giusi, ma di cosa tratta il tuo lavoro? Non mi sembri la classica venditrice di prodotti”.
Sorridendo le ho posto la stessa domanda, “E tu di cosa ti occupi, professionalmente?”.
Ovviamente lo sapevo già e lei risponde, “Sono un’imprenditrice. Ho un’azienda che vende marmo, ma gestisco anche una cava per l’estrazione”.
“Bene. Io mi occupo di pianificazione finanziaria”.
Ho letto sbigottimento e sorpresa nel suo sguardo.
“Pensavo facessi la consulente finanziaria, vendi prodotti finanziari insomma”.
Scuoto la testa.
“Non proprio, però già che ci siamo ti voglio spiegare questo termine ‘terribile’: pianificazione finanziaria!
Mi hai detto che gestisci anche una cava, se non sbaglio. Bene, quando tagliate le bancate per estrarre i blocchi lo fate così a caso oppure avete un piano preciso?”
“Certo che abbiamo un piano, si chiama Piano di Coltivazione e deve essere redatto da un ingegnere in base agli studi del territorio e poi approvato dagli enti locali”.
“E allora, chi interpreta il piano di coltivazione? Qual è la figura determinante in tutto questo?”
“Il capo cava, che prende ordini dall’ingegnere ma è lui che orchestra tutto, è lui che ha il colpo d’occhio sulla bancata e decide dove effettuare il taglio”.
“Ma se si riscontrassero delle problematiche, non si potrebbero chiedere delle deroghe al piano di coltivazione?”
“Assolutamente sì, non possiamo preventivare ciò che non vediamo, non c’è tecnologia che ci possa dire cosa c’è dentro il monte, quindi se ci sono degli ostacoli geologici dobbiamo modificare il piano e riadattarlo.
Però ti ho fatto una domanda e tu stai facendo parlare me, non vale!”.
“Ti sto chiedendo tutto questo per arrivare a spiegarti che la pianificazione finanziaria è come il piano di coltivazione di una cava, dove progettate di scavare una quantità di metri cubi con l’obiettivo di ricavarne un certo numero di blocchi.
La pianificazione finanziaria non è né più né meno la stessa cosa, un piano da cui si parte per arrivare a un obiettivo. Durante il corso di questo piano possono subentrare delle problematiche (vedi movimenti di mercato) per cui si rende necessario modificare alcuni investimenti, ma l’obiettivo deve rimanere fisso, sempre lo stesso”.
“E l’obiettivo lo stabilisci tu Giusi?”
“No di certo! L’obiettivo lo fissiamo insieme, si parte da un tuo valore, che potrebbe essere una vecchiaia senza pensieri, o la realizzazione di un sogno, o l’università dei figli. Tu mi dai la possibilità di definirlo e io ti guiderò proprio a quel risultato, si parte sempre dal tuo perché.
Sai, ho un amico che fa il capo cava e mi ha sempre detto che lui è come un direttore di orchestra e che si parla di arte mineraria. Ebbene anche la finanza è un’arte e non una scienza.
Anche se parliamo di numeri non c’è niente di scontato, il consulente orchestra i suoi strumenti e li adatta al momento e al mercato. Come si cambia il piano di coltivazione quando è necessario, così anche il consulente riequilibra la pianificazione per arrivare ad ottenere il risultato stabilito.
Per tutti e due la mappa non è il territorio e l’arte sta in quel colpo d’occhio al momento giusto”.
“Wow! Ti ringrazio. Non avevo mai pensato alla finanza in questi termini, così vicina al mio lavoro. Ora ho capito tante cose e mi è chiaro come affrontare il futuro, e soprattutto che voglio farlo con la guida giusta”.
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